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FARMACI E VACCINI IN GRAVIDANZA
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noriland

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italy
MessaggioInviato: 06 Set 2008 11:37:39    Oggetto:  FARMACI E VACCINI IN GRAVIDANZA
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I FARMACI


Uno dei problemi che più angoscia le donne riguarda l'assunzione accidentale di farmaci dopo il concepimento o la necessità di terapie mediche nel corso della gravidanza. Spesso la risposta da parte dei medici di base e, anche, da parte degli specialisti è molto approssimativa; si va da proibizioni restrittive di farmaci che potrebbero essere tranquillamente assunti a facili auto-prescrizioni.

La donna può trovarsi in una di queste situazioni:
arrow Donna in età fertile che non ha programmato la gravidanza:
dato che circa il 40% delle gravidanze insorge senza programmazione, è opportuno utilizzare un farmaco solo se strettamente necessario. Se il principio attivo è sicuramente dannoso per il feto, è opportuno escludere la gravidanza prima di iniziare la terapia (per es: i retinoidi per l'acne cistica, la warfarina come anticoagulante, l'acido valproico per l'epilessia).

arrow Donna che ha programmato la gravidanza:
È buona norma utilizzare un farmaco, solo se strettamente necessario e di provata efficacia. Il prodotto va sospeso, se rischioso per il feto, appena si diagnostica lo stato di gravidanza. Quando, invece, è necessario continuare la terapia (per es. nel caso di epilessia o ipertiroidismo) va scelto il farmaco meno rischioso. Ricordiamo che per alcuni farmaci è consigliabile un periodo di sospensione variabile da un mese fino a un anno (per es. i retinoidi per l'acne cistica).

arrow Donna in gravidanza che necessita di terapia farmacologica:
vanno evitati tutti i farmaci per i quali non è stata dimostrata una reale efficacia. Particolare attenzione va posta per i farmaci di nuova immissione, in quanto non esistono studi sufficienti che comprovino la loro innocuità.

arrow Gestante che ha assunto un farmaco nelle prime settimane di gravidanza:
Anche se nella maggior parte dei casi è difficile dare una risposta, ricordiamo che vanno valutati con precisione: il periodo di assunzione del prodotto in relazione al concepimento, il tempo di esposizione e il dosaggio. Pochi sono, comunque i farmaci con sicuro effetto teratogeno e che aumentano, cioè, il rischio di indurre malformazioni embrio-fetali.

La prevenzione farmacologica per le donne che programmano la gravidanza:

Per diminuire il rischio di difetti di chiusura del tubo neurale, quali la spina bifida, è consigliabile somministrare acido folico (vitamina B9) a tutte le donne che hanno in programma una gravidanza e continuare questa terapia nel periodo embriologico. A tal fine può essere anche utile l'assunzione, da un mese prima del concepimento fino alla fine della 10^ settimana, di alimenti ad alto contenuto di vitamina B9. L'acido folico è contenuto in alcune verdure (asparagi, cavolo, lattuga, spinaci e pomodori), frutta (arance e datteri) e nella farina.

Per le donne epilettiche è consigliabile, ove possibile, sospendere la terapia o utilizzare il fenobarbital, il principio con minor rischio teratogeno. È opportuno integrare l'acido folico e altre vitamine del gruppo B.

Le donne con ipotiroidismo conclamato devono assumere la tiroxina o incrementare il dosaggio durante la gravidanza.



Prima di rivolgervi allo specialista o di telefonare a uno dei centri di informazione, dovete prendere appunti precisi sui seguenti argomenti:

arrow Qual è il principio attivo del farmaco assunto?

arrow In quale periodo è avvenuta l'esposizione al farmaco?
Per comprendere meglio questo punto, vi ricordiamo che si definiscono tre periodi della "vita prenatale"

Periodo pre-embrionale o fase blastemica: dal 14º giorno (momento del concepimento) fino al 32º giorno dall'ultima mestruazione. In questa fase qualsiasi agente teratogeno ha un effetto "tutto o nulla" e, cioè o determina un aborto spontaneo precoce o non causa danni.

Periodo embrionale: dal 33º giorno fino al 70º giorno (10ª settimana). Questo è il periodo di maggior rischio, in quanto i farmaci teratogeni possono indurre malformazioni sugli organi in via di formazione.

Periodo fetale: dal 71º giorno al parto. In questa fase la maggior parte dei farmaci non determina danni, oppure provoca effetti collaterali transitori, come nel neonato o nell'adulto.

arrow Qual è stato il dosaggio?

arrow Per quanto tempo l'avete assunto?

arrow La data dell'ultima mestruazione

arrow Dati relativi alle caratteristiche del ciclo mestruale

arrow La data di positività del test di gravidanza

arrow Il risultato di un'eventuale ecografia eseguita

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MessaggioInviato: 06 Set 2008 11:37:39    Oggetto: Adv






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MessaggioInviato: 06 Set 2008 11:46:23    Oggetto:  
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CATEGORIE DEI FARMACI IN RELAZIONE ALLO STATO DI GRAVIDANZA

Farmaci largamente impiegati in gravidanza, per i quali non sono mai stati evidenziati effetti negativi sul feto. Tra questi vi sono alcuni antibiotici (penicillina, amoxicillina, ampicillina, eritromicina), l'acido folico (addirittura consigliato nei primi mesi di gravidanza per la prevenzione della spina bifida), le vitamine a basso dosaggio, il ferro, i farmaci per ridurre le contrazioni uterine, il paracetamolo (antidolorifico e antifebbrile), i farmaci per migliorare la circolazione venosa, gli anestetici locali e alcuni anestetici generali.

Farmaci scarsamente impiegati in gravidanza, per i quali non sono stati evidenziati effetti negativi sul feto, ma che tuttavia è preferibile non assumere proprio perchè poco studiati. Tra questi: alcuni antibiotici come le cefalosporine, i farmaci antiulcera, gli antidiarroici e gli antidepressivi.

Farmaci con effetti dannosi (o sospetti) sul feto, non di tipo teratogeno.
Ad esempio, se la madre fa uso di dosi elevate di tranquillanti, il neonato può avere una sindrome da astinenza. Fanno parte di questo gruppo i diuretici, alcuni antidolorifici, i farmaci attivi sul sistema nervoso centrale (ansiolitici, narcotici), alcuni antibiotici come il cloramfenicolo e la rifampicina, gli antidiabetici orali.

Farmaci potenzialmente teratogeni quelli, cioè che causano una maggiore incidenza di difetti congeniti. Fanno parte di questo gruppo e sono, quindi, da evitare in gravidanza:

arrow alcuni antineoplastici, se impiegati nel primo trimestre nella terapia per i tumori maligni, aumentano notevolmente il rischio di malformazioni del Sistema Nervoso Nentrale e a carico degli arti.

arrow Ormoni androgeni e i progestinici ad azione androgena, cioè ormoni maschili, contenuti per esempio negli anabolizzanti per aumentare la massa muscolare, possono determinare segni di mascolinizzazione sui feti di sesso femminile.

arrow Alcuni antitiroidei (i derivati imidazolici, ioduri e lo iodio radioattivo) possono causare danni alla tiroide e gozzo fetale, se usati dopo la 10^ settimana. Attenzione che alcuni espettoranti contengono ioduri! Il propiltiouracile è il farmaco di scelta per la terapia dell'ipertiroidismo in gravidanza.

arrow Litio carbonato, usato nella psicosi maniaco-depressiva, aumenta il rischio di malformazioni cardiache e in particolare dell'Anomalia di Ebstein (inserzione anomala della valvola tricuspide).

arrow Retinoidi e elevati dosaggi di vitamina A, usati nella terapia dell'acne grave, possono indurre malformazioni cardiache, del Sistema Nervoso Centrale e dell'orecchio.

arrow Penicillamina, un farmaco usato in una malattia che determina danni da accumulo di rame nei tessuti (malattia di Wilson) e nell'artrite reumatoide. Nel feto può produrre una modificazione delle fibre collagene e dell'elastina della pelle, che assume un aspetto cadente (cutis laxa)

arrow Alcuni antibiotici. Le tetracicline assunte dopo il quarto mese possono determinare colorazione giallo-marrone dei denti decidui. La streptomicina e la kanamicina, farmaci antitubercolari, possono causare danni del nervo acustico.

arrow La warfarina e altri anticoagulanti orali della classe dei cumarinici possono determinare una sindrome (insieme di sintomi) caratterizzata da difetti nasali, malformazioni del Sistema Nervoso Centrale, ritardo mentale e iposviluppo fetale. Attenzione: i danni cerebrali sono possibili soprattutto per le somministrazioni durante il 2° e 3° trimestre!

arrow Antiepilettici: l'acido valproico aumenta il rischio d'insorgenza di spina bifida e dismorfismi facciali.

arrow Farmaci teratogeni non più in commercio: dietilstilbestrolo, talidomide e trimetadione.

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MessaggioInviato: 06 Set 2008 11:51:44    Oggetto:  
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COME REPERIRE LE INFORMAZIONI:

Le notizie relative all'impiego dei farmaci durante la gravidanza possono essere acquisite da varie fonti:

arrow schede tecniche dei farmaci

arrow libri e CD-ROM

arrow banche dati / siti internet (generalmente tutti in inglese):

TOXOLINE

MEDLINE

TERIS (inglese)

REPROTOX

TERATOLOGY

PRENATAL RISK


arrow istituzioni specialistiche: telefonando a questi numeri potete avere informazioni gratuite riguardo l'uso di farmaci in gravidanza o una consulenza preconcezionale:

Filo Rosso
Università di Milano - Prima Clinica Ostetrica: 02 8910207
Università di Roma - 06-6872688

Filo Rosso Genetico
0882-416291
http://www.asmonlus.it/filorosso.aspx

Telefono Rosso
Università Cattolica di Roma: 06 3050077
http://www.rm.unicatt.it/telefonorosso/

Istituto di Ricerca Mario Negri di Milano: 02 39005070
http://www.marionegri.it/page.asp?IDP=912087034


Per aiutavi a comprendere meglio le risposte che riceverete, forniamo alcune definizioni importanti:

Difetto congenito. Si tratta di un'anomalia dell'anatomia (malformazione), del metabolismo o della funzione di un organo, determinata da alterazioni genetiche. Il danno può essere causato da agenti chimici, fisici o infettivi, sull'embrione o sul feto in via di sviluppo, che alterano permanentemente lo stato di salute e richiedono un intervento medico.

Teratogeno. Qualsiasi agente chimico (anche i farmaci), fisico o infettivo capace di causare un difetto congenito, attraverso un'azione diretta sullo sviluppo embrio-fetale.

Mutageno. Qualsiasi agente fisico, chimico o infettivo capace di causare un'alterazione del corredo genetico dei gameti (cellula uovo e spermatozoo) prima della formazione dello zigote.

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MessaggioInviato: 06 Set 2008 11:56:10    Oggetto:  
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FARMACI: LE DIECI REGOLE FONDAMENTALI IN GRAVIDANZA:

1. Quando cercate un bambino, se è possibile, effettuate le terapie nella prima fase del ciclo, prima del periodo del concepimento e, cioè entro il 14° giorno dall'ultima mestruazione.

2. Appena avete un ritardo mestruale o il test di gravidanza positivo, sospendete terapie con i farmaci del gruppo B, C e D.

3. Evitate l'assunzione di qualsiasi farmaco, soprattutto nelle prime 10 settimane di gravidanza (70° giorno dall'ultima mestruazione). In questo periodo avviene la formazione degli organi. Se dovete usare un farmaco, parlatene sempre prima con il medico.

4. I farmaci che si usano comunemente (per il mal di testa, per l'influenza, per le allergie) non hanno effetti negativi dimostrati, per cui l'assunzione accidentale nelle prime fasi della gravidanza non presenta di solito problemi. Comunque, riferite al medico qualsiasi farmaco abbiate assunto.

5. Se avete problemi sanitari che vi obbligano a terapie farmacologiche croniche (Ipertiroidismo, ipotiroidismo, diabete, ipertensione, epilessia, sindrome depressiva), parlatene con il ginecologo prima di intraprendere una gravidanza. Alcune terapie dovranno essere modificate o anche sospese prima della gravidanza.

6. Cercate di non rimanere incinta in concomitanza di viaggi all'estero che vi obbligano a eseguire vaccinazioni o profilassi contro malattie esotiche.

7. Non usate farmaci potenzialmente teratogeni (gruppo D).

8. Se state utilizzando una terapia con farmaci potenzialmente teratogeni (per esempio l'acido retinoico per l'acne), adottate un mezzo contraccettivo efficace.

9. Per la diagnosi dei difetti congeniti causati dai farmaci, solo ecografie molto accurate, eseguite presso centri specializzati, possono rilevare alcune delle malformazioni (per es: spina bifida, difetti cardiaci) causate dai farmaci. La villocentesi e l'amniocentesi non hanno alcun valore diagnostico.

10. In caso di malformazione o altra patologia neonatale non si può stabilire con certezza la correlazione causa-effetto, in quanto il rischio di avere difetti congeniti è comunque del 2-5%, indipendentemente dall'esposizione a un farmaco teratogeno.

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MessaggioInviato: 06 Set 2008 12:18:15    Oggetto:  
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I FARMACI PIU' USATI IN GRAVIDANZA


Antidolorifici
Anestetici
Antiaritmitici
Betabloccanti
Antiasmatici
Antibiotici
Anticoagulanti
Antidiabetici
Antiemetici
Antiepilettici
Antinfettivi
Antipertensivi
Antireumatici
Ormoni
Psicofarmaci

arrow Antidolorifici
L’aspirina e il paracetamolo, dopo le vitamine, sono i farmaci più spesso assunti in gravidanza, sia perché non richiedono una prescrizione medica, sia perché molte assunzioni avvengono nelle prime settimane di gestazione prima che la donna si accorga di essere in gravidanza. Nessuna ricerca ha evidenziato un aumento del rischio teratogeno per l’aspirina. Essa può ritardare l'insorgenza del parto, poichè fa diminuire contrattilità uterina, e può causare una precoce chiusura del dotto di Botallo. Da pochi anni l'aspirina a basso dosaggio (75-100 mg al giorno) viene impiegata per la prevenzione della gestosi, dell'iposviluppo fetale e dell'ipertensione nelle donne a rischio. L’assunzione di salicilati, specialmente se sporadica, non comporta un documentato aumento di incidenza di difetti congeniti. Per le patologie lievi è consigliabile il farmaco di prima scelta rimane il paracetamolo . Non esistono dati concordi sull'uso di altri due farmaci più usati, la noramidopirina l'ibuprofene, anche se non è segnalato un aumento di rischio per il feto.

arrow Anestetici
Non esiste alcuna evidenza di capacità di indurre malformazioni legata all’esposizione in gravidanza sia ad anastetici locali che per via inalatoria. Per gli addetti alle sale operatorie vi è un lieve aumento del rischio di aborto spontaneo.

arrow Antitarmici
-Digossina: non esistono segnalazioni di teratogenicità per questo farmaco che rimane di prima scelta per il controllo della fibrillazione atriale, del flutter atriale, e della tachicardia sopraventricolare parossistica in gravidanza.

-Chinidina: non sono riferiti potenziali danni teratogeni, anche se più spesso dà effetti collaterali a carico dall’apparato gastroenterico e può stimolare le contrazioni uterine. E’ il farmaco di scelta in gravidanza per il trattamento delle extrasistoli premature, della sindrome di Wolff-Parkinson-White e delle aritmie ventricolari.

-Procainamide: è simile alla chinidina. Può determinare, in caso di trattamento prolungato, una sintomatologia simile al Lupus Eritematoso Sistemico (una malattia autoimmune), pertanto il suo uso va limitato a quelle pazienti che non rispondono alla chinidina.

-Lidocaina, Disopiramide, Verapamil: non esiste alcuna segnalazione e sospetto di teratogenicità, comunque, per questi principi non vi è una esperienza d’uso in gravidanza.

arrow Betabloccanti
Il Propranolo è Il farmaco più usato come antiaritmico per il trattamento della tachicardia atriale parossistica materna e della tachicardia fetale. Può causare ritardo dell'accrescimento intrauterino, , bradicardia fetale, depressione respiratoria, ipoglicemia e iperbilirubinemia neonatale.

arrow Antiasmatici

L’asma non controllata può dar luogo a ipossiemia e quindi a possibili danni fetali. Durante la gravidanza le forme più gravi tendono a peggiorare, quelle di media entità o più lievi tendono a rimanere stazionare. In generale la condotta del trattamento dell’asma in gravidanza non differisce da quella prevista per altri pazienti e si basa essenzialmente su: beta-Adrenergici, teofillinici, corticosteroidi, e il cromoglicato di sodio. I primi sono i farmaci di scelta in gravidanza per via inalatoria. Il salbuterolo non ha alcun effetto dannoso sul feto, anche se usato per via generale. L’adrenalina dovrebbe essere evitata perché può causare tachicardia fetale.

Nonostante la teofillina non abbia effeto teratogeno, è opportuno riservarne l’uso alle forme che non rispondono alla terapia inalatoria con beta-adrenergici e corticosteroidi, in quanto, se assunta nelle ultime settimane di gravidanza, può indurre tachicardia e tremori nel neonato.

I corticosteroidi sono una classe di farmaci di estrema utilità nel controllo delle forme di asma più gravi e resistenti alle altre terapie. La via di somministrazione preferibile è quella inalatoria, tuttavia si può somministrare anche per via generale (intramuscolo o endovena) senza aumentare i rischi di malformazione o di altri eventi patologici nel neonato. Essi vengono usati, a bassi dosaggi, anche in alcune forme di aborto ricorrente e per indurre la maturità polmonare del feto in caso di minaccia di parto prematuro.

Il cromoglicato di sodio è indicato nella prevenzione degli attachi di asma allergcio; somministrato solo per via inalatoria, è poco assorbito e probabilmente non passa attraverso la placenta.

arrow Antibiotici
Numerose sono le condizioni che richiedono un trattamento antibiotico; la più comune è la presenza di batteri patogeni nelle urine (batteriuria), condizione che riguarda circa il 5% delle gestanti e che, se non trattata, può evolvere in pielonefrite nel 20-25% dei casi. Frequenti sono anche le infezioni delle prime vie respiratorie, che talvolta possono essere di natura batterica e richiedere un trattamento antibiotico. I principi del trattamento antibiotico in gravidanza non differiscono da quelli standardizzati in generale, il dosaggio è quello raccomandato per gli adulti; se un’infezione deve essere trattata va usato il dosaggio pieno, assicurandosi che la concentrazione ematica del farmaco sia quella effettivamente voluta. I farmaci di prima scelta sono quelli a base di ampicillina, amoxicillina o simili, che possono essere usati anche nel 1° trimestre. Gli altri possono essere usati, quando necessari. Gli unici antibiotici controindicati sono la streptomicina, kanamicina, tetracicline.

arrow Anticoagulanti
Le principali indicazioni per l’uso degli anticoagulanti in gravidanza sono rappresentate dalle necessità di trattare o prevenire le trombosi venose, l'embolia polmonare o nelle pazienti portatrici di valvole cardiache artificiali. Dato che la warfarina ha effetti teratogeni, in caso di necessità, va usata l'eparina o i suoi derivati.

arrow Antidiabetici
Anche se le attuali conoscenze sugli ipoglicemizzanti orali non indicano l’esistenza di una associazione con effetti teratogeni, in caso di diabete della gravidanza è preferibile usare l'insulina .

arrow Antiemetici

Le forme lievi di iperemesi gravidica possono essere curate con misure dietetiche, rassicurando la gestante ed somministrando, eventualmente, farmaci che determina una diminuzione della secrezione gastrica. Solo nei casi di grave iperemesi gravidica, con perdita di peso e vomito incontrollabile, è necessario attuare un trattamento con antistaminici quali la meclizina e la ciclizina che sembrano essere privi di un reale rischio teratogeno. La metoclopramide è stata proposta come farmaco antiemetico di scelta in gravidanza, tuttavia il suo uso routinario non è raccomandabile, perché necessitano studi più approfonditi.

arrow Antiepilettici
Le donne affette da epilessia e trattate durante la gravidanza con anticonvulsivanti hanno un rischio doppio di avere bambini malformati rispetto alla popolazione di controllo. Le malformazioni più probabili sono la spina bifida, la labio e/o palatoschisi e le cardiopatie.

Per le donne affette da questo problema è consigliabile seguire questi punti fondamentali:

-programmare la gravidanza
-quando è possibile, sospendere il trattamento o passare ad un regime con un solo farmaco, prima del concepimento.
-assumere l'acido folico (vitamina B9) prima del concepimento e fino alla 10^ settimana di gravidanza.

I farmaci di scelta sono nell'ordine: il fenobarbital, l'idantoina e la carbamazepina.

arrow Antinfettivi
No è segnalato un aumentato rischio teratogeno per i preparati ad azione antinfettiva, quali sulfamidici, antibatterici, antivirali, e antimicotici. Per i farmaci antitubercolari, in attesa di ulteriori conferme, è consigliabile un atteggiamento di prudenza.

arrow Antipertensivi
L’ipertensione è, indubbiamente, la più frequente complicazione della gravidanza e può essere, a sua volta, associata a gestosi e altre patologie. La metildopa è il farmaco di scelta per il trattamento dell’ipertensione cronica, cioè precedente alla gestazione. I betabloccanti vengono utilizzati preferibilmente nella forma che insorge durante la gravidanza (ipertensione idotta). L'idralazina non viene usata nel 1° trimestre, ma è il prodotto di scelta nelle urgenze. Per quanto riguarda i diuretici, sia la clorotiazide che che la furosemide possono essere somministrati poiché non hanno effetti teratogeni.

arrow Antireumatici
I farmaci come gli steroidi e gli inibitori delle prostaglandine non fanno parte dei principi a rischio di indurre malformazioni. I secondi, se assunti nelle ultime settimane di gravidanza, possono determinare una precoce chiusura del dotto di Botallo e conseguente ipertensione polmonare nel neonato.

arrow Ormoni
La maggior parte delle sostanze ormonali e, soprattutto i corticosteroidi e gli ormoni ipofisari, non hanno un potenziale effetto teratogeno. Gli estrogeni , quali il dietilstilbestrolo , dato che possono determinare lesioni precancerose e cancerose a carico della vagina, non vengono più usati. Gli androgeni e i progestinici ad azione androgena possono determinare effetti di mascolinizzazione dei feti di sesso femminile, ma no hanno effetto teratogeno. In caso di gravidanza insorta durante l'assunzione della pillola anticoncezionale, non è segnalato un aumentato rischio di malformazioni fetali purché essa venga sospesa immediatamente e, cioè, prima dell'inizio della fase embrionale. Pertanto, se una donna ha un ritardo mestruale durante l'assunzione della pillola, deve immediatamente fare un test di gravidanza e, se questo e positivo, non deve iniziare un nuovo ciclo.

arrow Psicofarmaci
L'unico farmaco che ha un vero effetto teratogeno è il litio che, pertanto, è assolutamente controindicato in gravidanza e possibilmente sospeso prima del concepimento. Quando è comunque necessaria una terapia farmacologica, si deve ricorrere agli antidepressivi triclici e alle fenotiazine. Gli ipnotici e gli ansiolitici più usati sono le benzodiazepine che non hanno un reale rischio per il feto anche assunti nelle prime settimane di gravidanza.

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I VACCINI


Come per i farmaci, è meglio evitare la somministrazione dei vaccini durante la gravidanza, a meno che non vi siano precise indicazioni. Può succedere, tuttavia, che abbiate eseguito una vaccinazione senza che sapeste di essere incinta: questo non deve destare in voi alcuna preoccupazione, in quanto a tutt'oggi in letteratura non vi sono dati certi relativi a presunti danni embrio-fetali da vaccini. Le seguente suddivisione nei gruppi è solo indicativa.

Vaccini che non contengono virus vivi :

Durante la gravidanza non sembrano sussistere problemi per la somministrazione di vaccini contenenti virus inattivati o altre sostanze ad azione antigenica. Fanno parte di questo gruppo i vaccini:

arrow desensibilizzanti specifici per la terapia delle allergie
arrow antinfluenzale antiepatite A
arrow antiepatite B: deve essere somministrato durante la gravidanza ad alcuni soggetti a rischio
arrow antipoliomielite
arrow antipertosse
arrow antipiogeno
arrow antipneumococcico
arrow antiemofilo
arrow antirabbico
arrow antitetanico: è raccomandato alle donne che sono esposte al rischio per l'attività lavorativa

Vaccini che contengono virus vivi attenuati:
Per lo meno in linea teorica potrebbero, invece, esistere problemi per la somministrazione di vaccini contenenti virus vivi, attenuati. Anche se finora non sono stati segnalati effetti teratogeni neanche per questi vaccini, è consigliabile somministrali solo in casi di effettiva necessità e, possibilmente, dopo il terzo mese di gravidanza. Fanno parte di questo gruppo il vaccino:

arrow Antitifo orale (alcuni tipi)
arrow Antifebbre gialla: non deve essere eseguita nei primi tre mesi di gravidanza

Vaccini sconsigliati per la mancanza di dati conclusivi :

arrow Antirosolia: sebbene, a tutt'oggi, si consigli di aspettare 3 mesi prima di intraprendere una gravidanza, gli studi effettuati su centinaia di nati esposti durante il primo trimestre non hanno evidenziato un aumento dell'incidenza di malformazioni
arrow Antiparotite
arrow Antimorbillo
arrow Antidifterite
arrow Antivaiolo
arrow Antivaricella
arrow Antitubercolare
arrow Anticolera: anche se in Europa la malattia è praticamente scomparsa, è consigliabile evitare viaggi durante la gravidanza in paesi dove è la malattia è presente.

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