Ricette bimby
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MariaD Bimbyna guru
Sesso: Età: 75 Registrato: 01/12/09 17:53 Messaggi: 4667
Interessi: teatro, cucina, decoupage, hobby vari Impiego: docente in pensione
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Negli anni Cinquanta, nella maggior parte delle abitazioni non c'erano i servizi igienici, nè l'acqua, nè il lavatoio per lavare i panni. Nel cortile di ogni palazzo c'era un WC in comune, una fontana e un grosso lavatoio di pietra. Qui le donne si riunivano per lavare i panni e, lavando lavando chiacchieravano tra loro e si raccontavano i fatti del paese. Dopo stendevano i panni su corde tenute ai lati da forcine di legno.
Nel cortile le varie famiglie del palazzo, a turno, nel mese di agosto, facevano le bottiglie di pomodoro e si aiutavano a vicenda. Questo rito cominciava dalle prime ore del mattino e finiva a tarda sera, quando le bottiglie di pomodori e di salsa passata, venivano messe a bollire in grosse caldaie di rame. Il lavoro si interrompeva solo per mangiare tutti insieme un piatto di maccheroni con salsa fresca e alici fritte, accompagnate da un buon bicchiere di vino.
Nel cortile, qualcuno più esperto, soleva fare anche il sapone per i panni.
Sempre nel mezzo del cortile, di primo mattino, svegliando tutti, si fermavano cantanti improvvisati che portavano la serenata ad un parente o ad un amico nel giorno dell'onomastico e, accompagnati dal suono di qualche strumento, cantavano così:
Mo' ch''è schiarata l'alba 'e chesta matinata
nuje t'ammo purtato na guappa serenata
Ciento 'e sti juorni e chisti nomme belli
mill'auri nuje t'avimma da'
Ciento 'e sti juorni e chisti nomme belli
mill'auri nujo t'avimma da'
Allora smettevano di cantare, quando il festeggiato usciva sull'uscio della sua porta e offriva biscotti e cioccolata calda.
Ma il cortile era il luogo ideale per i giochi: qui i bambini giocavano e socializzavano tra loro, senza alcun pericolo. I maschietti giocavano con lo "strummolo" (una specie di trottolina di legno, tirata da una funicella), a "cape e croce", a "nasconnere" (nascondino); a 'o paccaro, a "cavallo 'o ciuccio". Le femminucce invece giocavano con la palla, alla settimana, alla corda. Insieme, maschi e femmine facevano il gioco della cecatella o dell'acchiappafierro.
Ma nei cortili, i bambini potevano anche fermarsi ad ascoltare 'e fattarielli (i racconti), le filastrocche e i proverbi che gli anziani, a scopo educativo, raccontavano quando solevano sedersi fuori l'uscio della loro casa.
Quando una fanciulla si sposava , il cortile si animava più del solito e le donne preparavano 'a guantiera (vassoio) piena di fiori e di confetti da lanciare al passaggio della sposa.
Quando moriva qualcuno del palazzo, si facevano i turni per non lasciare da soli i parenti a vegliare il morto.
Quando una donna metteva al mondo un bambino, c'era sempre qualcuno pronto a tagliare, in assenza della levatrice, il cordone ombelicale.
E quando alla puerpera mancava il latte, c'era sempre chi si offriva di allattare il bambino, insieme al proprio. Queste donne poi, dai bambini che avevano ricevuto il latte da piccoli, venivano chiamate "mammà zezzella".
Il cortile poteva anche essere teatro di litigio tra donne e se venivano alle mani c'era sempre qualcuno pronto a separarle e a fare da paciere. _________________
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Bamby Bimbyna esperta
Sesso: Età: 53 Registrato: 20/05/09 20:10 Messaggi: 2349
Interessi: lettura, cucina, corsa, cucito Impiego: impiegata
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bellissimo racconto Maria, purtroppo i tempi sono cambiati ed abbiamo perso tantisssime usanze e tradizioni...................................... _________________
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denia Bimbyna apprendista
Sesso: Età: 75 Registrato: 21/03/09 10:02 Messaggi: 250
Interessi: natura cucina Impiego: pensionata
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Cara Maria ,
abbiamo la stessa età e credo che abbiamo vissuto da piccole le stesse esperienze perchè ,quello che hai descritto così bene tanto da sembrare di vedere un film, è quello che mi porto dentro come uno dei più bei ricordi della mia infanzia vissuta in un paesino della Romagna , proprio dietro l'angolo di Napoli.
ho letto con interesse anche della festa di S.Antonio ma mi sai dire che nesso c'è tra il fuoco del Santo e la malattia dolorosissima denominata appunto " IL FUOCO DI S. ANTONIO" ?
Grazie Denia |
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MariaD Bimbyna guru
Sesso: Età: 75 Registrato: 01/12/09 17:53 Messaggi: 4667
Interessi: teatro, cucina, decoupage, hobby vari Impiego: docente in pensione
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Cara Denia, sono contenta di sapere che anche tu hai vissuto le mie stesse esperienze e che anche tu ti emozioni pensando, con nostalgia alle cose di un tempo. Sarà perchè gli anni passano, ma quanti ricordi si affollano nella mia mente.
Sant'Antonio Abate viene rappresentato, oltre che con il bastone a forma di T, e con il libro tra le mani, anche con la fiamma che ricorda sicuramente l'herpes che il Santo guariva e con il maialino.
Infatti i monaci dell'ordine Antoniano allevavano i maiali per il lardo che veniva poi usato come medicamento per guarire le persone dall'herpes _________________
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