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Patrono di Cesena SAN GIOVANNI
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Nuovo Topic   Rispondi    Indice del forum -> Vacanze e dintorni -> Usi, costumi e tradizioni italiane
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cilecca59

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italy
MessaggioInviato: 24 Giu 2011 16:25:23    Oggetto:  Patrono di Cesena SAN GIOVANNI
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La festa di San Giovanni tra devozione, tradizione ed enogastronomia




Cesena, 23 giugno 2011 - Venerdì 24 giugno è il giorno di San Giovanni e Cesena, nell’ambito di Cesena in fiera, celebra il suo patrono con un solenne pontificale con il Vescovo Regattieri (ore 10 in Cattedrale). Devozione che può unirsi all’arte, in quanto è un’occasione in più per ammirare l’interno della cattedrale e all’esterno la statua di San Giovanni.

La devozione è una delle componenti che hanno sorretto la “vecchia” Fiera di San Giovanni sin dall’antichità e ci ha permesso di celebrarla ancora oggi, e, come sostiene Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera «trasformandola in una grande occasione di incontro fra commercio ed artigianato, ristorazione e spettacolo, mondo economico volontariato, memoria religiosa e partecipazione, che da vita ogni anno, nel centro della città, ad una edizione irripetibile di questa Fiera».

A proposito di arte, alle 21:30 nella corte di Palazzo Romagnoli, venerdì 24 c’è l’appuntamento con “Poeti a San Giovanni”, organizzato dalla Fondazione Sacro Cuore e dal Centro Culturale Il Campo della Stella. Ilario Sirri leggerà alcuni poeti classici in dialetto romagnolo: Tonino Guerra, Walter Galli e Nevio Spadoni. Poi, si prosegue con Davide Rondoni con “Rimbambimenti - Poesie di tipo romagnolo”. Conduce Gianfranco Lauretano. Anche la pittura ha un posto in prima fila a CESENA IN FIERA, con la Mostra di pittura in Galleria ex Pescheria, a cura dell’ADARC Associazione degli Artisti Cesenati, e la “Collettiva di Pittura” in Galleria Cesuola a cura di Pro Natura Cesena. Tutte le sere, dalle ore 20 via della Pescheria diventa “La Via degli Artisti”.

E dopo il cibo dell’anima, alla rassegna organizzata da Cesena Fiera c’è anchta ampia scelta per buongustai e amanti della buona tavola. Innanzitutto nei giorni della Fiera si aprono le “Osterie” i cui nomi sono indicativi dei menù: ad esempio, all’Osteria del Mare (piazza Almerici) cosa ci sarà? L’offerta (solo per Cesena in Fiera), prosegue con l’Osteria dei salumi romagnoli (piazza della Libertà), il Chiosco Romagnolo e il vicino Posto fresco (frutta e dessert da passeggio), in piazza Aguselli, mentre l’Osteria Emiliana è in piazza Amendola, e l’Osteria del Toscano in via Battisti. Una novità è il “Chiosquito Argentino” in piazza Fabbri, dove sono servite carni della Pampa.

Un’altra novità si trova in piazza Guidazzi: è “Il Pesce fa Bene-ficenza”, ai fornelli i pescatori dell’Associazione “Tra Il Cielo e il Mare” e l’organizzazione è di Orizzonti Onlus e della Fondazione Romagna Solidale, che useranno i fondi a favore di Nutrir, della onlus Icaro, contro la denutrizione infantile in Venezuela. Per chi gradisce assaggi e sfizioserie, vi sono altre proposte, ad esempio, in Corte Dandini, diventata “La Corte della Sosta” (cocktail, spuntini, musica), in piazza Amendola con “Baricentro” (mangiari freddi), in piazzetta Cesuola dove “Il Lego in piazzetta”attende i visitatori, in vicolo Cesuola c’è il “Ristorante La Grotta”, in via Strinati campeggiano “Le Bontà di Orocarni”, mentre la via Battisti si trasforma in “Bouvelard Battisti”, con pesce, antiquariato, vini e vivande.
Per gustare anche a casa sapori del territorio e di altre Regioni, ecco “Appennino in Tavola” in piazza Almerici con offerte di prodotti romagnoli e di altre zone.

E per digerire (o per stimolare l’appetito) si può far shopping nelle vie e piazze del centro, compresi viale Mazzoni e via Battistini dove c’è “Ambulanti in Fiera”, che con 300 banchi di tutti i generi rinnova quel “Grande Mercato” che si teneva nei secoli scorsi, per poi proseguire alla “Fiera Antica”, artigianato, erboristerie, curiosità nelle vie Zeffirino Re, Fantaguzzi, Strinati e piazza Aguselli, e continuare con il “Punto Verde” (piante e fiori) in piazzetta della Barriera e la “Via Verde”, come viene ribattezzata via Battisti che ospita i colori dei fiori e delle piante. Nei corsi Mazzini e Garibaldi si ammira la “Mostra Campionaria” e in piazza della Libertà il Salone d’Estate dell’auto. Immancabile il “classico” Luna Park, in viale Mazzoni. Venerdì 24 per Una piazza in festa, ovvero il punto centrale degli spettacoli (piazza Aguselli) alle ore 21:15 c’è la prima serata (anche sabato) della Festa della Musica, l’appuntamento voluto dall’Arci di Cesena, sul palco Giacomo Toni & 900 Band.

Al Teatro A. Bonci (ore 21) c’è DANCE GRAND PRIX, Festival Internazionale della Danza, mentre alle ore 22 al Giardino Pubblico di Corso Garibaldi, esibizione di Tango. Nel Cortile di Palazzo Guidi, Misa Criolla, Concerto vocale e strumentale a cura del Conservatorio Bruno Maderna

In centro storico e alla Rocca si tiene Prendi lo sgabello e guarda le stelle, performance itinerante di Valerio Gatto Bonanni . Da segnalare “Art&Mercato” organizza nel Giardino Pubblico di corso Garibaldi, Dalla Russia con Ardore, dimostrazione di arti marziali russe. E sempre venerdì, alle ore 19 nei giardini di corso Garibaldi c’è “Il Mazzo più bello”, Premio alla migliore composizione con lavanda, a cura di Daniela Corrente. E’ ormai tradizione fare un salto in piazza Giovanni Paolo II, per acquistare i biglietti della “Lotteria di San Giovanni”, la cui estrazione si terrà il 26 sera.

Infine, da non trascurare le “Vie della Magia” (piazza Amendola e dintorni) con cartomanti, artigiani e speziali, in collaborazione con Associazioni dei Commercianti e la Sezione femminile della C.R.I., le cui componenti nello stand confezionano bellissimi mazzi di lavanda aglio e fiori. E a proposito di tradizione proseguono gli appuntamenti di “I viandanti ad San Zvàn”, organizzati dal Comune di Cesena: venerdì il tema è “Ludus e Ludi”, giochiamo con gli antichi romani. Si inizia alle 15:30 per i più piccoli e alle 20:30 conferenza sul gioco dei Romani alla palestra della Scuola di S: Domenico.



Da Il Resto Del Carlino - Cesena
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MessaggioInviato: 24 Giu 2011 16:25:23    Oggetto: Adv






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CP

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italy
MessaggioInviato: 24 Giu 2011 17:24:46    Oggetto:  
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Ciao... scusate è anche il patrono della mia città: SESTO SAN GIOVANNI!
3 giorni di feste... per grandi e piccini, sportivi e non, amanti della buona tavola, appassionati del ballo.

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MariaD

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MessaggioInviato: 24 Giu 2011 18:23:58    Oggetto:  
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San Giovanni è anche il protettore del mio paese. A mezzanotte ci sono stati i fuochi di artificio; oggi varie messe e poi la statua del santo sarà portata inprocessione. Poi nel mese di luglio ci sarà la Ballata del giglio
La statua(barocco napoletano) di San Giovanni fu scolpita nel 1699 da Giacomo Colombo, allievo del Solimene e forse era proprietà di un privato.



Un tempo, una settimana prima del 24, in alcuni palazzi del paese, si faceva la novena in onore de Battista (ora si fa solo in parrocchia) e di buon mattino, tuti i giorni giungevano a Casavatoretre suonatori: un padre con due figli. Costoro, accompagnandosi con la fisarmonica, il mandolino e la chitarra, entravano nei palazzi dove c'era la statua o un dipinto del Santo patrono e facevano la novena cantando così:
"Beato San Giuanne pregate pe' stu paese e pe' tutta sta città.
Pe' tutti sti devote ca a vuje se raccumannano
putente San Giuanne ca quanta grazie fa.
Lodate San Giuanne ca quante grazie fa
Facce 'e grazie in quantità a a"

Sempre anticamente nel giorno della vigilia, il 23 giugno, i bambini versavano l'albume d'uovo o un pezzetto di piombo, precedentemente sciolto sul fuoco, in un bicchiere d'acqua. Prendevano corpo delle immagini che alcune donne cercavano di interpretare per trarre auspici per il futuro.
Le massaie invece usavano cuocere le fave secche in un fiasco poggiato sulla fornacella con i carboni ardenti. Ciò veniva fatto sul marciapiede adiacente alle abitazioni affinchè tutti potessero vedere il "miracolo" operato dal Santo.
Poi a sera c'era "La tragedia di San Giovanni" e tutti i casavatoresi accorrevano a vederla. Non mancavano quelli che dal pubblico inveivano con cattive parole contro Erodiade e Salomè o quelli che si disperavano e piangevano quando a San Giovanni veniva tagliata la testa.
Anticamente era usanza per i casavatoresi iscriversi a 'o libbro 'e San Giuanne, cioè versare una piccola somma di denaro ogni settimana nelle mani di una persona fidata e che tutti conoscevano. Tatonno 'e San Giuanne, così veniva chiamato, con una cassettina di legno, una penna ed un quaderno, andava nei vari palazzi dalle signore che si erano iscritte a 'o libbro. Le quote venivano raccolte dalla prima dominica di luglio fino all'ultima domenica di giugno per un totale di 52 settimane. La cifra raccolta, a fine anno, veniva restituita eccetto il corrispettivo di due settimane che veniva devoluto per la festa di San Giovanni. Era 'o libbro una specie di salvadanaio con il quale ognuno , a fine anno, affrontava le spese straordinarie. Questo libro inoltre serviva per combattere (in minima parte) il fenomeno dell'usura perchè chi aveva bisogno dei soldi per un'improvvisa necesità, chiedeva in anticipo la somma che avrebbe dovuto riscuotere a fine anno e Tatonno la dava, senza alcun interesse. Con la morte del signor Antonio, si è perduta la tradizione d''o libbro 'e San Giuanne.
Antico menù del giorno della festa
- maccheroni al ragù
- pollo, arrosto di carni varie
- affettata di salumi (Il mio pese era famoso per la lavorazione del maiale)
parmigiana di melanzane
- peperoncini d''o ciummo
Dolci fatti in casa, frutta di stagione e lo spumone, un semifreddo che le famiglie prenotavano, pagandolo poco per volta, presso i barbieri del paese.

La festa in onore del santo, quella dei gigli, si svolge la seconda domenica di luglio
Enormi obelischi, cullati e trasportati da una paranza formata da moltissimi uomini, vengono portato in giro per il paese.



Preghiera al protettore

"San Giuvanne protettore
fange 'e grazie pe' favore.
po' sanghe ca spargiste
pe ll'ammore 'e Gesù Cristo.
Pe' la tua santità
saprgi 'e grazie pe' carità"

Filastrocca

San Giuvanne, San Giuvanne
sagli 'ncielo te vò Gesù
Saglia primma 'a casciulella
e po' doppo saglie tu.

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