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LA FESTA DEI GIGLI
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MariaD Bimbyna guru
Sesso: Età: 75 Registrato: 01/12/09 17:53 Messaggi: 4667
Interessi: teatro, cucina, decoupage, hobby vari Impiego: docente in pensione
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Ieri nel mio paese c'è stata la tradizionale Festa dei gigli, in onore di San Giovanni Battista, nostro patrono. Quest'anno sono stati costruiti tre gigli
Questa festa venne importata da Nola circa 114 anni fa e si svolge, generalmente nella seconda domenica di luglio.
Questi enormi obelischi si chiamano "gigli" a ricordo di un episodio successo nel 410 d.C. Si racconta che i nolani, per accogliere il loro vescovo Paolino e altri ostaggi, di ritorno dalla schiavitù africana, andassero loro incontro agitando tra le mani dei fiori, i gigli appunto che avevano raccolto nei campi.
Da allora, ogni anno, per ricordare l'avvenimento si cominciò a ripetere la processione. Col passar del tempo i fiori e i ceri vennero messi su strutture di legno addobbate e poi su cataratti a forma piramidale, addobbati anche con santini, fino ad arrivare alle strutture attuali.
Molti studiosi considerano la festa dei gigli come la trasformazione, da parte del Cristianesimo, di un rito pagano secondo il quale grandi alberi sacri, simboli di fertilità, venivano trasportati in processione, durante il solstizio d'estate, per buon augurio.
Molti furono, infatti, nell'antichità i popoli a considerare sacro l'albero, perchè incarnazione degli spiriti.
I Greci, ad esmpio, consideravano la quercia come la dimora e la manifestazione di Zeus. Addirittura chi osava danneggiare quest'albero, veniva condannato ad una pena gravissima.
Il culto dell'albero si perpetuò per molti secoli, nonostante le terribili guerre contro di esso, da parte della Chiesa di Roma
Il giglio attuale presenta una forma piramidale, è alto 25 metri e pesa una ventina di quintali. il materiale con cui è costruito è legno di pioppo, di castagno e di abete; servono circa 90 Kg. di chiodi. Sul legno viene messo un rivestimento di cartapesta ; sulla cima viene posto, generalmente un simbolo sacro: una croce o la statua del santo.
Sulla base prende posto la banda musicale che deve accompagnare il giglio negli spostamenti. Le musiche del giglio prevedono la canzone "dell'alzata", testi scritti per l'occasione, marcette, inni, canzoni in voga e quelli del repertorio napoletano.
La musica che facilita i movimenti dei cullatori, deve avere un giusto ritmo ed un segnale che sia comprensibile da parte dell'intera paranza.
Sulla base del giglio vengono sistemate e legate le "varre" cioè dei lunghi pali fissi di legno e vanno dalla parte anteriore a quella posteriore. Ai lati vengono messi "'e varrielli" pali più piccoli e che si possono sfilare in qualunque momento. Il giglio viene portato a spalla da una "paranza" formata da 120/150 uomini
A guidare cìè il "capo-paranza" che con un microfono (un tempo con fischietto e gesti delle manni) impartisce gli ordini; viene aiutato da 4 caporali. Tra capo-paranza, cullatori e caporali, ci deve essere una perfetta sintonia.
Il momento più emozionante è la prima "aizata" cioè alzata.
Il capo-paranza alza le braccia, accopagnato dalla musica, richiama l'attenzione dei cullatori e grida "Ssò", il giglio tra gli applausi degli astanti, viene alzato dalla forza dei suoi uomini, cullato sul posto e poi portato per le vie del paese, mentre dalla struttura stessa volano fogli con il testo della canzone dell'anno.
Le foto mostrano un'altra figura che compie il giglio e precisamente "la girata" che si esegue sul posto e mostra l'abilità della paranza che deve far ruotare il giglio da 90 a 360° . Il capo-paranza ripetutamente grida " e gira, e gira, e gira", sempre accompagnato dalla musica.
Lo scorso anno un giglio ha girato sul posto per ben otto volte senza fermarsi
Quando il giglio deve essere posato a terra ( i cullatori devono riprendere forza), il capo-paranza grida " Cuonce, cuonce e ghietta" cioè "piano, piano e getta". Il giglio, in perfetta sincronia dei movimenti, viene poggiato a terra.
Un'altra figura che piace molto ed è spettacolare è " 'o nummero ddoje" cioè il movimento che prevede l'abbassare e il subito rialzare del giglio. il capo-paranza fa fermare il giglio sulle spale dei cullatori, fa un gesto con le dira che indica il numero due e a gran voce grida "cuoce, cuonce e ghietta" e poi subito "Ssò"
La ballata è terminata alle 4.30 di stamane.
Da domani si ricomincia a raccogliere fondi per il prossimo anno _________________
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nua Moderatrice
Età: 70 Registrato: 01/10/08 16:26 Messaggi: 5041 Media Voti Post:
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Grazie, Maria! Interessante questa festa tradizionale...anche un po' inquietante, pensando al peso del Giglio...e alla fatica dei trasportatori! _________________ <img border=0 alt="free glitter text and family website at FamilyLobby.com" src="http://www.familylobby.com/common/tt2711214fltt.gif"> |
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