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COSA FANNO I NOSTRI BIMBI NEL PANCIONE?
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noriland

Bimbyna appassionata
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italy
MessaggioInviato: 06 Set 2008 16:17:42    Oggetto:  COSA FANNO I NOSTRI BIMBI NEL PANCIONE?
Descrizione:
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Quali sono le scoperte più significative relative
alle competenze e alle abilità fetali?

Molte competenze osservabili nel bambino alla nascita hanno in realtà inizio nella vita prenatale.

L’entrata in funzione del SISTEMA NEURALE è graduale, la rete di interconnessioni neuronali continuerà a svilupparsi e a plasmarsi anche dopo la nascita, ma già molto precocemente si rende manifesta una sua prima, elementare attivazione.

I movimenti attivi fetali ne sono una manifestazione esplicita.

6 - 7 settimane

- Movimenti “vermicolari”: lievi e frequenti che interessano tutto il corpo dell’embrione

8 settimane

- Movimenti “vermicolari” + movimenti tipo “startle”: movimenti globali del corpo, generalizzati, di breve durata che si sviluppano dalle gambe al tronco, singoli o in serie.

9 settimane

- Compaiono repentini salti in estensione del tronco + movimenti di flessione contemporanea del polo cefalico e del polo podalico verso il centro del corpo

10 - 11 settimane

- Movimenti di “propulsione”: il feto punta i piedi contro la parete uterina, estende gli arti inferiori ed il tronco, spingendo con la testa contro la parete opposta (movimento che potrebbe rientrare negli ipotizzati meccanismi di collaborazione attiva del feto al parto).
- Movimenti “a scatto”, producono piccoli e frequenti spostamenti dell’embrione nel sacco amniotico.
- Movimenti di rotazione del capo
- Movimenti di rotazione del feto sul proprio asse longitudinale (con l’aiuto degli arti superiori e inferiori, finalizzati al cambio di posizione nel sacco amniotico e fondamentali per evitare patologie malformative da decubito prolungato)
- Movimenti indipendenti degli arti contemporanei ma non simmetrici
- Movimenti delle mani che vengono portate verso la testa, la faccia, la bocca
- Movimenti della bocca tipo masticazione, deglutizione (può anche essere evocata in utero sfiorando le labbra fetali), apertura della bocca e protrusione della lingua
- STOP ai movimenti vermicolari

12 - 14 settimane

- Movimento complesso che comprende l’estensione simultanea del capo, del tronco e degli arti inferiori, mentre gli arti superiori vengono estesi in basso o portati in alto
- Introduzione di un dito in bocca
- Gli arti superiori possono essere innalzati oltre il capo
- Movimenti di estensione e flessione degli avambracci sulle braccia e delle gambe sulle cosce
- Apertura e chiusura delle mani, movimenti isolati delle dita
- Movimenti sporadici del torace e dell’addome simili a movimenti respiratori
- Risposta motoria fetale di tipo globale “total body” a stimoli meccanici esercitati sull’addome materno
- Estensione ed incrociamento temporaneo degli arti inferiori

15 - 16 settimane

- Introduzione del pollice in bocca e suzione
- Singhiozzo (scuotimento rapido ed improvviso del tronco fetale)
- Le mani si afferrano vicendevolmente oppure toccano altri segmenti del corpo oppure esplorano le pareti del sacco amniotico e la superficie della placenta
- Movimenti non coniugati degli occhi di tipo intermittente (IEM = Intermittent eye movements, in coordinati e intermittenti prima, tardivamente diventano REM = Rapid eye movements, rapidi e regolari), movimenti di apertura e chiusura delle palpebre

17 - 19 settimane

- Risposta motoria solo degli arti del segmento corporeo interessato direttamente dallo stimolo meccanico
- Movimenti di deglutizione simultanei a movimenti respiratori
- STOP ai salti

20 - 21 settimane

- Escursione evidente del diaframma durante i movimenti respiratori
- Movimenti mimici del volto
- Erezione del pene

22 - 24 settimane

- Movimenti respiratori frequenti, specialmente dopo l’assunzione dei pasti o di glucosio da parte della madre
- I movimenti spontanei di tipo “startle” (startle aspecifico) diventano rari
- Cessa l’incrociamento e l’estensione degli arti inferiori

25 - 26 settimane
- Movimento provocato di tipo “startle”, con aumento contemporaneo della frequenza cardiaca, in seguito a stimoli acustici particolarmente forti (FAS test = fetal acoustic stimulation test): contemporaneo battito delle palpebre, rotazione della testa, movimento delle braccia, estensione delle gambe. Viene percepito dalla gravida come un movimento forte o un calcio.
- Provocano una risposta motoria evidente anche stimoli luminosi molto intensi diretti contro l’addome materno


La maggior frequenza dei movimenti fetali si ha tra la 28ma e la 32ma settimana quando, anche se non sempre avvertito dalla madre, il feto passa la maggior parte del tempo a muoversi.
I movimenti si riducono drasticamente nell’imminenza del travaglio e con la rottura prematura delle membrane.
Una riduzione dei movimenti si può avere anche in presenza di una patologia: ad esempio nei casi di ipossigenazione fetale o nell’ipoglicemia spiccata.
Farmaci come i barbiturici, benzodiazepine, metadone riducono sia la quantità che la durata dei movimenti.

La stimolazione acustica può avere due tipi di risposta: immediata e tardiva.
La risposta immediata consiste (dalla 26ma settimana in poi) in un aumento di durata delle accelerazioni della frequenza cardiaca fetale e (dopo la 30ma settimana) in un aumento della frequenza cardiaca di base.
La risposta tardiva (a partire dalla 33ma settimana) è rappresentata da un aumento del numero delle accelerazioni della frequenza cardiaca, da un incremento dei movimenti fetali e da una drastica diminuzione dei movimenti respiratori fetali. Questo quadro ricorda lo stato di veglia del neonato; si è quindi ipotizzato che lo stimolo sonoro induca un improvviso passaggio del feto dal sonno alla veglia.
La risposta cardiaca fetale è di tipo subcorticale ed è correlata alla maturazione del sistema nervoso autonomo, quella motoria invece è connessa alla maturazione del Sistema Nervoso Centrale, per cui è più tardiva e si manifesta solo quando si cominciano ad organizzare gli stati comportamentali fetali.
Gli stati comportamentali fetali sono: sonno tranquillo, sonno attivo, veglia tranquilla, veglia attiva. Durante queste fasi alcune funzioni centrali ed autonome mostrano caratteristiche di stabilità analogamente a quanto si osserva nel neonato. La comparsa degli stati comportamentali costituisce un importante indice della maturazione e del grado di sofisticazione raggiunto dal Sistema Nervoso Centrale. Nel feto sono possibili da riconoscere periodi di sonni REM.

Il FAS (fetal acoustic stimulation) evidenzia anche una primordiale capacità di apprendimento prenatale che è l’assuefazione o l’abituazione (dalla 27ma settimana) allo stimolo: se ripetuto più volte ad intervalli regolari porta ad una mancanza di risposta. Nello stesso periodo il feto dimostra la capacità di discriminazione tra suoni diversi. Inoltre i feti presso il termine in buone condizioni si abituano allo stimolo acustico più facilmente dei feti a rischio o chiaramente sofferenti. I feti e i neonati di donne che hanno fatto uso di droghe in gravidanza (eroina, cocaina) sono più irritabili e non riescono a frenare la risposta motoria anche dopo stimoli sonori reiterati. Altrettanto si è osservato nei feti affetti da alcune patologie cromosomiche (in particolare trisomia 21).

Si può cogliere nell’ “habituation” la presenza di processi cognitivi di tipo attentivo e mnemonico; attualmente gli studiosi sono concordi nel ritenere che in questo fenomeno si possa riconoscere la primordiale forma di plasticità comportamentale e dunque di apprendimento. Le reazioni dei bambini a poche ore dalla nascita, al suono del battito cardiaco, dimostrano che questo stimolo è per loro in assoluto, il preferito tra gli stimoli sonori; essi sono inoltre in grado di discriminare, mostrando un’ulteriore preferenza, il battito cardiaco della propria madre rispetto a quello delle madri di altri neonati.

Anthony De Casper ha dimostrato come nelle prime ore dopo la nascita i neonati mostrano di riconoscere e preferire la voce della propria madre rispetto a quella di altre donne e rispetto a quella del padre; è evidente che questa preferenza si è sviluppata nel periodo endogestazionale. Sempre De Casper ha dimostrato che i neonati possono discriminare tra due diverse favole per bambini e mostrare preferenza per quella che la mamma aveva raccontato loro durante la gravidanza (tutti i giorni per 10 minuti durante l’ultimo trimestre). Sembra chiaro quindi che gli elementi di base del linguaggio siano appresi tramite l’esposizione sonora prenatale, e infatti lo spettrogramma sonoro dei neonati prematuri di 27 settimane contiene già le caratteristiche vocali specifiche della voce materna. I neonati dirigono preferibilmente la loro attenzione verso le persone che parlano la lingua dei loro genitori.

Un brano musicale proposto ripetutamente alla gravida durante le ultime settimane di gestazione (Feijoo) produce nei feti una rapida risposta con aumento dell’attività motoria, mentre i neonati, riconoscendo il brano musicale, si tranquillizzano e smettono di piangere (il controllo ad un anno dalla nascita ha dimostrato che tale condizionamento perdura nel tempo).

Facendo ascoltare alle gestanti (a partire dalla 35ma settimana) un brano di loro gradimento almeno 2 volte al giorno per circa 20 minuti (tra 80 e 110 dB), si osserva nella maggioranza dei neonati la cessazione del pianto, la sospensione dei movimenti grossolani degli arti, un rilassamento espresso dalla mimica del volto (fastidio durante i toni alti) e movimenti accentuati di suzione a vuoto durante alcuni passaggi musicali (espressione di particolare concentrazione e gradimento).

Si è potuto anche osservare che esistono delle differenze sessuali a livello dello sviluppo fetale: le femmine osservate in ecografia mostrano un numero di movimenti della bocca (che coinvolgono gli organi fonoarticolatori) significativamente superiore ai maschi della stessa epoca gestazionale.

Ancora più strabilianti sono i risultati ottenuti da programmi di stimolazione fetale e comunicazione tra genitori e nascituro (bonding).
L’idea di base è che incentivare le esperienze sensoriali ne promuova lo sviluppo somatopsichico. Il feto è in grado di dimostrare una precisa attenzione e responsività nei giochi tattili con i genitori, per esempio rispondendo con un pari numero di calcetti ad un certo numero di piccoli colpi delle dita sull’addome materno, oppure seguendo con i suoi arti, sulla parete interna dell’utero, il percorso del dito del genitore sull’addome materno.

L’attività motoria fetale appare condizionata oltre che dalle afferente sensoriali anche dagli stimoli che derivano dai mediatori chimici ed ormonali materni attraverso la placenta.

Il feto dunque partecipa, in maniera diretta o indiretta, ma sempre molto attivamente all’ambiente. Man mano che passano i giorni si prepara a ciò che lo aspetta dopo la nascita ma al tempo stesso non perde proprio nulla, per quanto gli consentano i suoi mezzi, di ciò che lo circonda.

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